Strade, ferrovie e porti nel Mezzogiorno non mancano, anzi. È il Sud d’Italia a vantare il primato di chilometri su asfalto e ferro e il maggior numero di attracchi. Nonostante i numeri, che vedono l’area meridionale spiccare, soprattutto in fatto di manto stradale, resta su molti versanti un deficit qualitativo, che frena l’enorme potenzialità. La fotografia scattata da Unioncamere e Uniontrasporti nel primo rapporto sullo stato delle infrastrutture in Italia presenta, quindi, un quadro complesso. Cominciando dalla rete stradale, nel Paese ci sono oltre 19 mila chilometri di strade statali e, di questi 12.466 sono nel Mezzogiorno, vale a dire che il Sud vanta un’estensione della rete doppia rispetto a tutto il resto d’Italia. Anche in fatto di autostrade l’Italia meridionale supera per numero di chilometri (2.121) le altre macro-aree (1.883 il Nord-Ovest, 1.482 il Nord Est, 1.133 il Centro). Quindi, in generale, il manto stradale nel Mezzogiorno risulta più ampio a confronto con le altre aree territoriali, basti pensare che possiede 77.568 chilometri su 183.706 totali.
Rapportando la lunghezza alla popolazione, il Sud mantiene la prima posizione (con 37,17 km per 10 mila abitanti), ma cede di un gradino, scavalcato, anche se per poco, dal Centro, relativamente alla superficie territoriale. Resta da fare, però, un discorso sulla qualità, a riguardo Unioncamere ricorda che “In Italia, l’ammodernamento della rete è fermo da anni”.
Analizzando la rete ferroviaria, il divario tra quantità e qualità diventa molto più forte: il Mezzogiorno ha la maggiore estensione di strada ferrata (5.730 km) ma ha anche altri primati, questa volta meno lusinghieri. Possiede il più alto numero di chilometri a binario singolo (circa i 2/3) e il 41% della rete complessiva non è elettrificata. Inoltre, se in assoluto la rete ferroviaria è più estesa a confronto con le altre aree, è anche vero che rapportando il numero di chilometri alla superficie, l’indice del Mezzogiorno è il più basso. Commisurando la lunghezza delle rotaie alla popolazione, l’indice dell’Italia meridionale è ancora il peggiore, anche se non si discosta di molto dal livello nazionale.
Passando ai porti, è ancora il Mezzogiorno a offrire una maggiore dotazione con 285 scali, mentre se ne contano 165 al Nord e 84 al Centro. Tuttavia, le regioni settentrionali presentano una concentrazione più alta di porti dal momento che si conta un’infrastruttura ogni 4,43 chilometri. Nel Sud, al contrario, si registra una maggiore dispersione: c’è ne è uno ogni 20,46 chilometri.
Ma c’è anche un altro aspetto: dal punto di vista delle infrastrutture, Basilicata, Molise e Calabria nell’indice generale raggiungono un punteggio spesso sotto la metà rispetto a Lazio, Lombardia e Liguria: lo scrive oggi “Il Sole 24 Ore”, in un articolo dedicato al decreto sulle “risorse aggiuntive” e gli “interventi speciali” previsti dal federalismo, presto all’esame della Commissione bicamerale per l’attuazione della riforma.
Nel quadro sintetico finale riservato alle regioni a statuto ordinario, la Basilicata ottiene un indice 43,8, l’ultimo della classifica (preceduta dal Molise, con 54,4). La Basilicata occupa l’ultimo o il penultimo posto nelle classifica di categoria (29 chilometri di autostrade rispetto ai 36 del Molise; 24 chilometri di binari doppi elettrificati rispetto ai 23 del Molise; nessun aeroporto, come il Molise; solo 19.856 chilogrammi di raccolta differenziata, in netto vantaggio però sul Molise, che è a quota 6.350; 189 biblioteche rispetto alle 169 del Molise; e 423 aule nei licei rispetto alle 224 del Molise).
Nella classifica delle province, l’indice di quella di Potenza è 44,3 e la colloca al terz’ultimo posto; l’indice della provincia di Matera, dove “la ferrovia semplicemente non c’è, unico capoluogo d’Italia in questa condizione”, è 42,7 e la colloca all’ultimo posto. I dati sono dell’Istituto Tagliacarne e sono stati elaborati dal “Sole 24 Ore”.
(dal sito www.conquistedellavoro.it)