Mobilitazione e presidio dei lavoratori del cementificio SACCI di Castelraimondo (Mc) davanti a Palazzo Leopardi della Regione Marche,contro il licenziamento di tutti i dipendenti. A distanza di qualche giorno dalla cessione del cementificio Sacci alla nuova società CEM 15 – controllata dalla Cementir del gruppo Caltagirone – è stata avviata la procedura di messa in mobilità e dal primo ottobre prossimo, se non ci saranno nuovi sviluppi è previsto il licenziamento di tutti i 71 lavoratori.
«Abbiamo chiesto alla Regione di aiutarci per fare in modo che siano previsti altri ammortizzatori sociali e per questo confidiamo nell’ apertura di un tavolo al Ministero dell’economia e dello sviluppo economico affinché si possa gestire complessivamente la vertenze del Cementificio Sacci . – afferma Massimo Giacchetti segretario generale Filca Cisl Marche in presidio con i lavoratori – Abbiamo chiesto alla Regione di farsi parte attiva per avviare un’ interlocuzione con il gruppo Caltagirone che sta acquisendo la Sacci per capire il reale futuro del cementificio e soprattutto se ci saranno opportunità di occupazione per i lavoratori. »
Alla mobilitazione, indetta dai sindacati di categoria, Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, per evitare la definitiva chiusura dello stabilimento di Castelraimondo, erano presenti insieme ai lavoratori e ai rispettivi rappresentanti sindacali anche i Sindaci di Castelraimondo e Gagliole. Il presidio si è concluso nella tarda mattinata con l’impegno dell’assessore al Lavoro, Loretta Bravi e dell’assessore all’Ambiente, Angelo Sciapichetti, a convocare al più presto i vertici della nuova società Cem 15 del Gruppo Caltagirone.
Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, inoltre, hanno espresso forte preoccupazione e respingono al mittente quanto riportato oggi dalla stampa: “la Cementir Italia ha sempre considerato il perimetro del ramo di azienda oggetto di trasferimento al netto della forza lavoro dello stabilimento di Castelraimondo”.