“3 MARZO, IN PIAZZA CONTRO L’ASSENZA DI UNA POLITICA DI EQUITA'”

“3 MARZO, IN PIAZZA CONTRO L’ASSENZA DI UNA POLITICA DI EQUITA'”

Di seguito una nota di Mennato Magnolia, segretario generale della Filca-Cisl di Avellino.

La manifestazione del 3 marzo a Roma indetta unitariamente ha registrato un notevole successo oltre le aspettative, circa 30mila lavoratori Edili e delle Costruzioni. Con evidenza la Filca Cisl di Avellino si è caratterizzata per presenza massiccia, militanza e combattività insieme a tutto il gruppo dirigente della struttura ( Mennato Magnolia, Michele Barbone, Natale Amato e Giovanni Lo Russo).
E’ stata una bella manifestazione, dove i nostri lavoratori hanno potuto esprimere insieme a tutte le delegazioni d’Italia  ed i gruppi dirigenti,  la propria rabbia  ma con  compostezza nei confronti del Governo, per l’assenza di una politica di equità e soprattutto carente di sviluppo che pone il settore dell’Edilizia e delle costruzioni in una condizione drammatica e senza prospettive.
Pertanto è stato ribadito da tutti gli intervenuti e con particolare determinazione da parte di Domenico Pesenti  e Raffaele Bonanni, rispettivamente segretari Generali della Filca e della Cisl Nazionale che vanno rivisti i provvedimenti della cosiddetta riforma pensionistica che tra l’atro mette sullo stesso piano i lavoratori dell’edilizia e delle costruzioni, notoriamente precari ed usuranti quelli dell’edilizia e usurante e pesante quello delle costruzioni in genere, creando un ulteriore ingiustizia.
E’ stato ribadito, che nell’ambito della discussione della riforma degli ammortizzatori sociali, vanno estese le tutele degli altri settori anche a quello dell’edilizia; la regolarità e la trasparenza del mercato del lavoro contro le infiltrazioni della criminalità, va combattuta attraverso la Patente a punti, il Durc con la congruità, ed il superamento del massimo ribasso negli appalti; lo sblocco selettivo del patto di stabilità e  dei pagamenti all’imprese per i lavori eseguiti, con l’avvio di un piano straordinario per il mezzogiorno, lo sblocco dei fondi Fas e delle delibere Cipe le cui ricadute nei territori, determinerà una inversione di tendenza al settore dell’edilizia, dando respiro anche agli altri settori  e all’intera economia, indispensabile nell’attuale fase di recessione.
E’  stato ribadito che questi sono i problemi da affrontare nel prosieguo del confronto con il governo per dare le giuste risposte senza abbassare le tutele ( art. 18 ) che semmai vanno estese a chi ne è sprovvisto, smettendola con questa discussione fuorviante dai problemi veri, ai quali va posta la massima attenzione:  lotta all’evasione contributiva e fiscale, la tassazione dei grandi patrimoni e la riduzione dei privilegi della politica eliminando gli sprechi,  la riforma e la riduzione dei livelli istituzionali.
Infine, è stato rivolto un appello forte di responsabilità alle controparti datoriali di definire in tempi rapidi i tutti i contratti integrativi dell’edilizia non ancora rinnovati. E’ stato assunto l’impegno che nel prosieguo del confronto con il governo questi saranno i temi che unitariamente verranno posti alla discussione e che dovranno avere le adeguate risposte. A tali obiettivi continuerà la vigilanza e la mobilitazione dei lavoratori delle costruzioni e di tutti settori.

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