Si celebra oggi, 28 aprile, la Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, istituita nel 2003 dall’Oil (Organizzazione internazionale del lavoro) per sensibilizzare cittadini e istituzioni alle questioni della salute e sicurezza sul lavoro e diffondere la cultura della sicurezza e del lavoro dignitoso, richiamando l’attenzione sull’importanza della prevenzione degli infortuni.
Secondo l’Osservatorio indipendente di Bologna sono 169 i morti per infortuni sui luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno, +20,3% rispetto allo stesso giorno del 2013. A guidare questa triste classifica è il Piemonte con 17 morti sui luoghi di lavoro, seguono Lombardia 15, Lazio, Sicilia ed Emilia Romagna 14 morti, Veneto 13, Toscana 12, Puglia 11, Trentino Alto Adige 8, 7 sono della provincia di Bolzano. Marche e Campania 6 morti, Umbria 5, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Liguria e Calabria 4 morti, Sardegna 3 e Molise 1.
In tutta Italia Cgil, Cisl e Uil sono impegnate in particolare con iniziative sul fronte del Piano nazionale amianto. Il tema scelto dall’Oil quest’anno è “Salute e sicurezza nell’utilizzo di prodotti chimici sul lavoro”. “Le sostanze chimiche sono fondamentali – sottolinea l’Ilo – nella vita moderna e continueranno ad essere prodotte e utilizzate sui luoghi di lavoro. L’azione concertata dei governi, dei datori di lavori, dei lavoratori e delle loro organizzazioni – avverte – può promuovere la gestione razionale dei prodotti chimici e realizzare un equilibrio adeguato tra i vantaggi che rappresentano le sostanze chimiche e le misure preventive e di controllo degli effetti indesiderati sui lavoratori, sulla popolazione e sull’ambiente”.
Nel corso del tempo, la sicurezza delle sostanze chimiche è stata l’area nella quale si sono compiuti i maggiori progressi in materia di salute e di sicurezza sul lavoro. “Tuttavia – ammette l’Ilo – anche se, negli ultimi anni, sono stati compiuti progressi significativi in materia di regolamentazione e di gestione delle sostanze chimiche, e nonostante l’azione continua dei governi, dei datori di lavoro e dei lavoratori per ridurre gli effetti negativi dell’utilizzo di sostanze pericolose a livello nazionale e internazionale, tutto ciò è ancora insufficiente. Continuano ad esserci incidenti gravi – osserva l’Agenzia Onu per il lavoro – con conseguenze negative per la salute umana e per l’ambiente. I lavoratori direttamente esposti a sostanze pericolose dovrebbero avere il diritto di lavorare in un ambiente sicuro e salubre, e di essere adeguatamente informati, formati e protetti”.
“Anche se i dati degli ultimi anni segnalano una riduzione degli infortuni sul lavoro, i numeri continuano a rimanere troppo alti per un paese civile, quale risulta essere l’Italia”. Lo dichiara il Segretario confederale della Cisl, Luigi Sbarra. “Sui temi della salute e della sicurezza nei posti di lavoro- continua Sbarra- bisogna fare di più con investimenti e risorse, attraverso la prevenzione e la formazione, con maggiori verifiche e rigorosi controlli. Occorre darsi al più presto una strategia di intervento capace di affrontare l’emergenza sanitaria, la bonifica dei siti inquinati, il censimento e la mappatura dei luoghi a rischio, affrontare il tema del giusto risarcimento. Inoltre, serve dare piena attuazione, emanando i relativi decreti, ai contenuti del decreto legislativo 81 del 2008 per avere, finalmente, nel nostro paese un quadro normativo di pieno sostegno in materia di tutela della salute sui luoghi di lavoro e per spezzare, così, la lunga scia delle morti, degli infortuni e delle malattie professionali. I costi della mancata prevenzione sono ancora oggi altissimi sia a livello economico che in vite umane e questo non è concepibile: lo dimostrano le decine di migliaia di infortuni sul lavoro e le malattie professionali che si registrano ogni anno, le oltre 4000 vittime l’anno a causa dell’amianto, le migliaia di edifici pubblici (più di 3000 scuole ) e cittadini che convivono con tonnellate di amianto. Ecco perché in questa giornata, che ricorda anche le vittime dell’ amianto, la Cisl manifesterà in molte città italiane per sollecitare un rinnovato impegno in direzione di una maggiore tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, anche con riferimento al drammatico problema dell’esposizione all’amianto ed alle necessarie bonifiche e rilancia al governo la richiesta di approvare con urgenza il Piano Nazionale Amianto. Il sindacato è impegnato su questi temi ben sapendo che la chiave dell’agire sindacale per la prevenzione è quella delle buone relazioni industriali da costruire in termini di competenza, partecipazione, responsabilità e reciproca affidabilità”. “La prevenzione, la salute e la sicurezza, le bonifiche, l’ambientalizzazione, lo sviluppo eco-sostenibile- conclude Sbarra- sono tutte facce della stessa medaglia, temi sui quali tutti gli attori in campo devono lavorare in maniera responsabile per tenere insieme lavoro e produzione, diritti e tutele dei lavoratori, sicurezza e salute dei cittadini”.