L’IMPEGNO DI FILCA E CISL SULLA INTEGRAZIONE DEGLI STRANIERI

L’IMPEGNO DI FILCA E CISL SULLA INTEGRAZIONE DEGLI STRANIERI

La convivenza, l’incontro interculturale, i fenomeni migratori, lo scambio di esperienze, le buone prassi. Sono solo alcuni dei temi affrontati dal percorso “Pratiche di cittadinanza”, un vero laboratorio formativo sviluppato dagli esecutivi Filca-Cisl delle regioni Lazio, Lombardia e Area Triveneto. Il corso, al quale hanno partecipato una trentina di dirigenti sindacali, si è concluso ieri a Milano con un incontro presso la ‘Casa della carità’ al quale hanno partecipato, tra gli altri, Liliana Ocmin, segretario confederale della Cisl, e Salvatore Scelfo, segretario nazionale della Filca.
“La scelta del posto è tutt’altro che casuale – dichiara Scelfo – perché in questa struttura, nata nel 2002 per volontà del cardinale Carlo Maria Martini, allora Arcivescovo di Milano, l’integrazione, la solidarietà, l’assistenza sono all’ordine del giorno, e sono gli stessi principi che ispirano la nostra azione sindacale, soprattutto verso i nostri associati stranieri”.
E non è un caso neanche la scelta del giorno: “In tutto il mondo – sottolinea Ocmin – il 18 dicembre si celebra la Giornata Internazionale del Migrante, promossa dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni e dall’Organizzazione internazionale del lavoro. La Cisl – prosegue il segretario confederale – è impegnata da anni a tutti i livelli per dare dignità e favorire l’integrazione dei tantissimi immigrati che scelgono la nostra nazione per costruire un futuro migliore. Il nostro impegno, al di là della solidarietà, è sul fronte della legalità e della valorizzazione della professionalità: troppo spesso a queste persone vengono negati i più elementari diritti. Ecco perché – spiega – la Cisl ha sentito il dovere morale di raccogliere questa sfida ed è impegnata quotidianamente, ad esempio con la proposta sullo ius soli, per poter costruire una società più rispettosa delle diversità e che metta al centro le pari opportunità. In questo senso la bilateralità ed il II livello di contrattazione possono ricoprire un ruolo di straordinaria importanza”.
Nell’incontro è emerso come gli stranieri in edilizia siano pari al 40% circa della forza-lavoro, con punte superiori al 50% nelle aree metropolitane di Roma e Milano e in alcune città del Nord-Est. “La nostra grande attenzione al tema – aggiunge Scelfo – è dimostrata anche dalla presenza di immigrati, sempre più numerosa, tra gli operatori ed i dirigenti della nostra categoria. Oltre ad una serie di attività tangibili come la traduzione in più lingue del sito della Filca nazionale, l’organizzazione di corsi di lingua italiana, la pubblicazione di opuscoli multilingue con le prestazioni degli Enti paritetici, solo per citare le iniziative più recenti”.
Molto soddisfatti per l’esito del percorso i tre segretari generali delle Filca Lazio, Lombardia e Veneto, Stefano Macale, Battista Villa e Salvatore Federico: “Continueremo a confrontarci sul piano sia culturale ed etico ma anche su quello contrattuale e negoziale, per migliorare ulteriormente la nostra azione. Tra le proposte che avanziamo ci sono sicuramente la modifica della legge Bossi-Fini e l’introduzione nel nostro ordinamento del diritto di cittadinanza, importante per la coesione sociale nazionale e non semplicemente desiderio o sentimento di ospitalità. Inoltre siamo in prima linea per il riconoscimento della professionalità di questi lavoratori: oggi più del 50% degli edili stranieri è inquadrato al 1° livello, da manovale, senza alcuna prospettiva di crescita. Una verifica della professionalità, attraverso proprio il sistema bilaterale, è necessaria ed urgente”.

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