Dalla formazione parte la sfida per costruire il domani

Dalla formazione parte la sfida per costruire il domani

Roma
La Federazione punta alla valorizzazione della “risorsa sindacalista” quale figura fondamentale per una organizzazione che sappia interpretare i cambiamenti in atto
In occasione delle prossime ferie estive, si è giunti al termine del terzo anno di lavoro svolto dalla Scuola Nazionale di Formazione Sindacale della Filca, il cui responsabile è Roberto Scotti. Chiediamo proprio a lui di fare un bilancio su questo triennio che è stato pieno di iniziative per la formazione in cui la Filca Cisl, gia dal 2002, ha investito molto proprio per potenziare questa attività e farla divenire una vera e propria scuola di formazione. Certo, tre anni di lavoro possono essere anche pochi quando si tratta di progetti molti ampi, ma possono essere anche un tempo adeguato per potersi fermare a riflettere su quello che si è fatto e cosa si è raggiunto, una sorta di album di fotografie da vedere e rivedere, soprattutto per delineare al meglio i passaggi futuri che si vogliono intraprendere. Scotti, per capire meglio i percorsi che sono stati intrapresi è opportuno andare subito ai numeri.Quanti sono i corsi svolti e quanti partecipanti? In questo senso i numeri sono molto importanti, sono la parte centrale senza la quale non sarebbe possibile quantificare le attività svolte ed i loro profili, ma accanto ad essi occorre anche entrare nel merito di alcune diverse iniziative realizzate al fine di tracciare un secondo bilancio di valutazione. Basti vedere la tabella che segue per capire come il numero delle attività svolte e delle persone che hanno usufruito di tali attività sia significativo: 268 giornate di formazione e 638 partecipanti iscritti ai diversi appuntamenti formativi. Anno 2003 Giorni di formazione Numero partecipanti giugno – dicembre 31 48 ANNO 2004 gennaio – luglio 74 208 settembre – dicembre 36 54 ANNO 2005 gennaio – luglio 16 77 settembre – dicembre 32 98 ANNO 2006 gennaio – luglio 79 153 Totale 268 638 Possiamo affermare allora che il risultato raggiunto sia molto positivo? Certamente. Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti e senza andare troppo lontano, possiamo soffermarci a rileggere l’ultimo anno di lavoro svolto, in quanto in questi percorsi si è cercato di operare al di là dei contenuti specifici, in funzione delle attenzioni e dei metodi scaturiti dal risultato delle valutazioni e riflessioni svolte dal giugno 2003, anno d’inizio delle attività della Scuola, fino ad oggi. Quali sono state, allora, le attività svolte in quest’ultimo anno? Considerando che prendiamo in considerazione il periodo che va da settembre 2005 a giugno 2006, le iniziative che ci hanno visto impegnati sono state: • richiamo del corso Ingresso anno 2003 e quello di aggiornamento per formatori; • chiusura del corso Ingresso 2004-2005, gruppo B, svolto in 15 giornate formative al quale hanno partecipato 13 persone; • apertura del corso Nuovi Dirigenti 2006, svolto in 25 giornate formative con 25 partecipanti; • il corso “negoziare il lavoro in edilizia” della durata di 12 giorni con 15 partecipanti; • il corso per contrattualisti nel settore manifatturiero (impianti fissi), 15 giorni di formazione a cui hanno partecipato 12 persone; • gruppo di lavoro sullo sviluppo compatibile, di 4 gironi e 5 partecipanti; • sostegno a percorsi regionali Friuli Venezia Giulia, Umbria e Sardegna. Un programma vario e “sostanzioso”. Mettiamo ora sulla bilancia aspetti positivi, e non, di questi percorsi? E’ chiaro che come in tutte le cose ci sono stati dei lati positivi ed altri meno, e proprio su questi dobbiamo soffermarci ed interrogarci. Mi riferisco alla tendenza, per i percorsi specialistici, ad iscriversi in molti, essere presenti all’avvio in numero minore e finire gli ultimi moduli con un gruppo ristretto. Certo la presenza nella formazione è essenziale, ma la riflessione non può essere per l’attribuzione di colpe o sulla mancanza dei corsisti, ma piuttosto sui modelli e sulle formule appropriate da proporre. E sono proprio queste le considerazioni, che vogliamo decisamente tenere ben presenti, per strutturare l’attività formativa che ripartirà dal prossimo settembre. Per ciò che concerne il lato positivo dei percorsi, va sottolineato che la maturità di tutta la federazione attorno al tema della formazione e degli investimenti sulle proprie risorse umane, non possa essere messa in discussione poiché ha sempre continuato il proprio corso: c’è stata sempre una grande richiesta di formazione e quella programmata, in line di massima, si è potuta svolgere senza interruzioni e stravolgimenti di nessuna natura. Rimane da dire che, per ciò che concerne i corsi nuovi dirigenti, è sempre entusiasmante ed importante entrare in contatto con le nuove risorse sindacali che sono portatrici di energia e di motivazioni profonde. E’ di qualche giorno fa l’iniziativa della Filca nazionale di riunire per due giorni i suoi quadri a Barbiana (Fi), luogo che ha visto Don Lorenzo Milani impegnato nel suo grande operato. Cosa vi ha dato questa esperienza? E’ stato un percorso veramente interessante e ci siamo avvalsi della collaborazione di Daniele Rocchetti, formatore delle Acli di Bergamo, che conosce estremamente bene la figura di Don Milani. E’ stato proprio lui ad introdurci alla figura di questa grande personalità che ha amato molto il sindacato ed è stata decisiva nella formazione di sindacalisti. Infatti, durante la visita alla chiesa di S.Andrea ed alla canonica, a Barbiana, abbiamo avuto la testimonianza di Michele Gesualdi, uno dei primi sei allievi della scuola di Don Milani che, anche con aneddoti, ci ha fatto conoscere ancora meglio questo personaggio “scomodo”, per il suo modo di essere e pensare, che era stato esiliato proprio in questi luoghi. Michele Gesualdi è stato già segretario della Cisl di Firenze ed oggi, in pensione, ricopre il ruolo di Presidente della Fondazione Don Milani. A quest’evento ha contribuito anche la Formazione della Lombardia, nella persona di Fulvio Gervasoni, che sul tema ha organizzato, nel corso dell’anno, già diverse iniziative con il coinvolgimento dei territori della sua regione. Lo scopo di quest’iniziativa è stato soprattutto quello di rispondere a quella parte di “manutenzione valoriale” e rimotivazione al lavoro sindacale che, figure storicamente eccezionali come quella di Don Lorenzo Milani, possono aiutarci a recuperare e a farne un’attenta rilettura. La presenza di Raffaele Bonanni, che ha chiuso i lavori della prima giornata, ha sottolineato il peso che il tema affrontato assume per il sindacato di oggi e di domani.

Claudio Sottile

Due domande a Domenico Pesenti
Scelte sempre più innovative per ampliare la conoscenza
Segretario Pesenti ci può spiegare il percorso che ha portato la Filca alla costituzione di una vera e propria Scuola di Formazione, che va ben al di là della semplice programmazione do corsi formativi? Proprio in questi giorni il nostro esecutivo nazionale ha “incontrato” Don Milani nella sua scuola di Barbiana; abbiamo toccato con mano l’attualità della sua intuizione e delle sue idee. La capacità di usare la parola, lo studio, la conoscenza e la competenza sono alla base di un percorso di emancipazione capace di dare dignità e liberazione ai più deboli. Credo che questo sia ancora più vero per chi vuol rappresentare al meglio i lavoratori e i soci della Filca. Per questo abbiamo costituito una scuola di formazione che vogliamo rendere sempre più efficace sia rispetto agli aspetti che riguardano le competenze che un sindacalista moderno deve oggi possedere, sia in rapporto al rafforzamento delle motivazioni che ci spingono a ricoprire questi ruoli. Come non esiste un traguardo definitivo nel sapere (più uno sa e più si rende conto di quanto siano limitate le sue conoscenze), così non esiste una motivazione che ti possa sostenere tutta una vita, ma anche questa va continuamente approfondita, aggiornata e verificata con l’attualità. Il sapere fine a sé stesso o tenerlo per sé, come ci insegna Don Milani, è egoismo o al massimo autosoddisfazione, deve essere trasmesso agli altri e trasformato in processi a catena con la finalità di elevare la vita delle persone. Come è stata accolta questa iniziativa dal “corpo” della Filca? Abbiamo pensato a una scuola dinamica, non statica; una scuola che sollecita le domande giuste da porsi e ci accompagni nella ricerca delle risposte. Una scuola in grado di fare ricerca e supportare le intuizioni politiche della categoria. Infine vogliamo una formazione che aiuti a sviluppare un linguaggio comune, che irrobustisca i rapporti fra le persone e faciliti il lavoro sindacale attraverso la collaborazione con tutte le strutture territoriali. Contemporaneamente siamo soddisfatti perché continua a maturare in tutti i nostri quadri la consapevolezza che la formazione sia una ricchezza per tutta l’organizzazione e quindi la si ricerca sempre di più. Infatti, accanto ai percorsi nazionali che qui vengono ricordati, assistiamo ad una continua fioritura di iniziative in tutti i territori, dal Nord al Sud, che coinvolgono, oltre agli operatori a tempo pieno, i delegati, le Rsu e i rappresentanti per la sicurezza. In sostanza, la formazione sta diventando per tutta la Filca, una cosa naturale, a cui si ricorre con sempre maggior continuità e fiducia. Abbiamo la convinzione che la formazione continua, nella vita lavorativa e umana, sia una grande intuizione della Cisl, su cui abbiamo costruito anche tanta parte della nostra contrattazione: se questo vale per le persone che rappresentiamo, tanto più vale per noi e per la nostra organizzazione.

C.S.

I corsi nel dettaglio
Chiusura del Corso Ingresso 2004-2005 ed apertura del corso Nuovi Dirigenti. Questo percorso è una tradizione Filca che va avanti da moltissimi anni senza mai subire interruzioni. Ha solo cambiato il nome da corso lungo a corso ingresso e corso nuovi dirigenti Filca, ma nella sua filosofia è rimasto sostanzialmente lo stesso. Questo tipo di corso ha permesso, nel corso degli anni, di far acquisire alla formazione una cittadinanza davvero diffusa e radicata in tutta la federazione. Infatti, in questo percorso, i nuovi dirigenti entrano a far parte della Filca acquisendo conoscenze e tecniche fondamentali per esercitare al meglio il sindacalismo territoriale di settore. Il modello del percorso formativo opera per fornire alle persone una chiara identità della Filca, un luogo da riconoscere ed in cui riconoscersi. Certamente si forniscono risposte, ma anche e soprattutto ci si abitua a farsi e a fare domande; perché questa è l’idea di formazione che la Filca ritiene vada sostenuta per aiutare un giovane sindacalista. La “risorsa sindacalista” è la risorsa fondamentale per il sindacato ed un sindacalista che sappia pensare ed interpretare gli accadimenti in modo autonomo ad “auto apprenditivo” è sia una sfida che una necessità per il futuro. Nel periodo d’attività in questione si è concluso il percorso iniziato nel 2005 e si è fatto partire quello successivo nel 2006, quest’ultimo ha avuto una richiesta di adesioni di gran lunga superiore alle attese che ha messo la Scuola di Formazione un po’ in difficoltà, costringendola a porre un limite al numero di adesioni sia per un problema di corretta gestione didattica d’aula (oltre i 20 partecipanti qualsiasi percorso tradizionale diventa critico), sia per la difficoltà a trovare locali ampi ed adeguati. Sicuramente l’alto numero di richieste per la formazione non è da considerarsi un dato negativo, al contrario, e per questo si è deciso di elevare il numero dei posti di 5 unità, arrivando quindi a 25 partecipanti. Richiamo Corso Ingresso 2003 e richiamo per aggiornamento Formatori Il primo ha visto protagonisti, a distanza di un paio di anni, dalla chiusura, i partecipanti al corso Ingresso dell’anno 2003. I motivi che hanno spinto la formazione Filca a richiamare queste persone, sono stati essenzialmente due: il primo per verificare la reale efficacia, a distanza di tempo, dei percorsi formativi fortemente strutturati, come anche quello per i nuovi Dirigenti; il secondo, per mettere a fuoco, in casa Filca, il tema dell’autoformazione quale metodo di lavoro essenziale per i sindacalisti. Per fare tutto ciò, ci si è avvalsi della collaborazione-intervento di Barbara Cerutti, che ha svolto un’unità di lavoro dedicata al tema della leadership e di Francesco Micheli che, oltre ad essere insegnante di regia presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera, è anche autore ed attore, il quale, in un pomeriggio di letture-spettacolo, oltre ad affascinare i partecipanti, ha anche dato valore al testo scritto quale strumento fondamentale di autoformazione. Per quanto riguarda l’aggiornamento per formatori, il corso è stato tenuto al Centro Studi di Firenze sul tema della gestione d’aula. Corso “negoziare il lavoro in edilizia” Con quest’esperienza si è voluto recuperare un’iniziativa che nel corso degli anni, nonostante la lunga presenza della formazione Filca, non è stata svolta molto. Con questo non si vuole dire che la formazione Filca non sia stata attenta al settore edile, anzi, si è fatto e si continua a fare molto, ma nello specifico delle figure del negoziatore a livello di settore territoriale, si è fatta sempre molta fatica a definire in modo preciso un profilo di tale attore. Normalmente, quando si parla di contrattazione o di negoziazione, lo si è sempre fatto o dando per scontato che si potesse fare ciò che viene realizzato nelle aziende industriali consolidate, o mutuando strumenti, metodi e contenuti derivanti dai settori ad impianto fisso. Invece, con quest’esperienza si è voluto provare ad investire, a partire dal tema-sfida della gestione del lavoro, su un’idea di dirigente territoriale che sia anche operatore sociale nel territorio. Ovviamente è stata un’iniziativa sperimentale, partita con alcune idee e che si è trasformata in itinere, con le sue lacune, ma anche con interessanti intuizioni. Riteniamo che la soddisfazione dei partecipanti e della committenza abbiano confermato la validità e la serietà dal lavoro svolto. Corso per contrattualisti nel settore manifatturiero Sebbene siano meno estesi sul territorio nazionale, i settori Filca ad impianto fisso sono comunque una componente molto significativa della contrattazione svolta dalla federazione di categoria. Ed è proprio su questi fattori che si è voluto incidere ed insistere. Così si è lavorato sugli strumenti e sulle conoscenze tipiche di chi fa contrattazione nelle aziende medio-grandi, ma soprattutto si è posta l’attenzione al ruolo delle Rsu, quali conoscitori e promotori d’informazione ad uso sindacale e contrattuale, e a come raccogliere, conservare e valorizzare tutte le informazioni che tali figure e le diverse banche dati (tra le quali la più strategica ed accessibile è Monitor Settori, costruita con l’aiuto e la collaborazione dell’Istituto Poster) rendono disponibili. Gruppo di lavoro sullo sviluppo compatibile. Pur non essendo stato un percorso formativo con partecipanti, aule e docenza, il lavoro svolto è stato certamente molto interessante, utile ed importante. L’iniziativa è nata a seguito di un invito ricevuto dalla Filca nazionale da parte di Rondine cittadella della Pace (con sede ad Arezzo) in relazione alla preparazione di un seminario dedicato al tema della “Cittadinanza responsabile”. E’stato costituito un gruppo di lavoro formato da cinque persone, tra cui due formatori Filca, un referente politico e due architetti di riferimento per iniziare a riflettere sul rapporto esistente tra la città, la sua forma, la sua dimensione sociale ed il costruire come uno degli atti di questa responsabilità da esercitare. E’ stato prodotto, alla fine, un breve documento che è stato, poi, presentato al seminario in questione. Questo lavoro ha segnato l’interesse della Filca per l’idea di città sostenibile ed ai suoi possibili sviluppi per il settore edile. Sostegno a percorsi formativi regionali Pur non essendo di specifica competenza della Scuola nel corso dell’ultimo anno si è voluto comunque contribuire allo svolgimento di alcune iniziative decentrate: – percorso per Rsu del Friuli Venezia Giulia della durata di 10 giorni, da febbraio a novembre 2006, svolto in collaborazione con lo Ial del Friuli. – percorso dedicato ai temi della comunicazione per le Rsu dell’Umbria e della Sardegna – il campo scuola che la Filca della Lombardia e del Veneto hanno organizzato in Bosnia Erzegovina insieme all’Associazione Facondo, con la collaborazione della Filca Nazionale, che si svolgerà dal 30 luglio al 6 agosto 2006 in località Zlaca. Questa iniziativa denominata “Campo bianco” è rivolta a circa 25 giovani di età compresa tra i 21 e i 35 anni, provenienti dal mondo del sindacato, del lavoro, del volontariato e della scuola che incontreranno altrettanti giovani bosniaci che operano nelle stesse realtà.

C.S.

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