Lingue

16 ORE DI FORMAZIONE PRIMA DI ENTRARE IN CANTIERE

16 ORE DI FORMAZIONE PRIMA DI ENTRARE IN CANTIERE

Roma
Lo prevede il CCNL, rinnovato a giugno
Sedici ore di formazione prima del primo giorno di lavoro, per garantire professionalità e sicurezza ai lavoratori che entrano in cantiere per la prima volta. E’ una innovazione importante quella introdotta dalle parti sociali – dall’Ance e dalle altre associazioni imprenditoriali insieme ai sindacati di categoria Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil – in occasione della stipula del contratto nazionale delle costruzioni siglato a giugno. In particolare, le parti, approvando l’articolo 91 allegato 21 del contratto nazionale di lavoro, hanno messo nero su bianco l’obbligatorietà della formazione preventiva. Dal primo gennaio 2009, infatti, in via sperimentale per due anni, l’ingresso in cantiere del lavoratore di prima assunzione sarà preceduto da un corso di formazione di 16 ore effettuato dalle scuole edili che poi rilasceranno un libretto di formazione personale per ogni singolo lavoratore.
La formazione preventiva è lo strumento concreto che il sistema paritetico delle costruzioni ha individuato per ridurre gli infortuni nei cantieri. Ciò, appunto, grazie ad una formazione pratica di base da acquisire prima dell’inserimento al lavoro. “E’ una vera e propria innovazione – spiega Pino Virgilio, segretario generale aggiunto Filca Cisl, nonchè vice presidente del Formedil (l’Ente nazionale per la formazione e l’addestramento professionale nell’edilizia) perchè finalmente il lavoratore edile entrerà nel settore dalla porta principale e non attraverso il caporalato e il lavoro nero”. Il corso formativo sarà molto semplice e immediato evitando quindi un approccio di tipo deduttivo e normativistico. “Questo perchè – spiega Massimo Calzoni, presidente del Formedil – ad oggi i lavoratori del settore sono principalmente stranieri ed hanno difficoltà con la lingua italiana. E’ per questo – continua – che il corso sarà molto chiaro nella terminologia e le nozioni che verranno fornite in particolare saranno sulla sicurezza e sui rischi del cantiere”.
Ma la vera novità è che ai lavoratori sarà fornito tutto il materiale e gli strumenti per il lavoro in sicurezza (casco, tuta da lavoro, scarpe ecc). Il provvedimento secondo tutte le parti permette un vero e proprio salto di qualità nel modo di concepire il lavoro in cantiere e si stima che interesserà circa 80 mila operai (i potenziali nuovi ingressi in un anno) su oltre 2 milioni di lavoratori del settore. Con le 16 ore di formazione, il lavoratore è tutelato ed informato sui rischi del mestiere e le imprese, potranno usufruire di un servizio gratuito e qualificato che consente loro di avviare al lavoro in cantiere mano d’opera più consapevole. Ma questo è solo l’inizio. Il lavoratore infatti, entrando in questo modo nel mercato del lavoro, sarà accompagnato per tutto il percorso della sua vita lavorativa. Avrà inoltre a disposizione un vaucher di 48 ore di formazione, da usufruire in un anno, con il quale recarsi alla scuola edile del territorio e concordare un proprio percorso formativo. Infine, tutti i dati, la professionalità e le ore di formazione di ogni lavoratore saranno inserite in una sorta di banca dati che consentirà sia di monitorare in maniera più efficiente il settore, sia di facilitare il passaggio da un lavoro all’altro del lavoratore.
“Questo progetto delle 16 ore di formazione – ribadisce Domenico Pesenti, segretario generale Filca Cisl – si colloca all’interno di un percorso che ha come obiettivo l’affermazione nelle costruzioni di un mercato del lavoro regolare e tutelato. Il cantiere è in continuo cambiamento – afferma -, quindi formare le persone è il primo passo”. Pesenti, inoltre, sollecita il sostegno del ministero del Lavoro e dell’Inail sulla lotta agli infortuni sul lavoro. “Gli ultimi dati che registrano una riduzione degli infortuni sul lavoro – afferma – ci danno la certezza che se si lavora insieme si può arrivare ad ottenere un ulteriore decremento degli infortuni in edilizia. Ma perchè l’edilizia sia sempre più trasparente e sicura – conclude Pesenti – è opportuno che gli enti bilaterali siano i gestori del mercato del lavoro edile facilitando l’incontro tra domanda e offerta di lavoro”.

Sara Martano

Altre notizie