Ad ottobre si svolgerà il Congresso straordinario che sancirà la nascita di FaiFilca, il nuovo sindacato dell’agricoltura e dell’edilizia. A deciderlo i Consigli generali unitari delle due categorie, riuniti a Chianciano Terme, in provincia di Siena. In tre giorni di lavoro, davanti ad oltre 300 delegati delle due categorie giunti da tutta Italia (protagonisti di ben 42 interventi), sono stati ribaditi i tanti punti di contatto tra Fai e Filca, e si è provveduto a disegnare l’iter dei prossimi mesi che porterà alla costituzione di FaiFilca, una delle più grandi operazioni di riorganizzazione “verticale” in casa Cisl. Inoltre il “parlamentino” di Fai e Filca ha approvato all’unanimità lo Statuto ed il Regolamento di attuazione della nuova categoria.
“La fusione tra Fai e Filca promette molto di buono – ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, intervenendo ai lavori – ed avviene in uno dei momenti più topici della storia sindacale, sociale e democratica. La nascita di FaiFilca è una svolta di fondamentale importanza non solo in casa Cisl ma anche nel mondo del lavoro, perché consentirà la costituzione di una rete ancora più fitta, grazie all’impegno dei quadri, degli Rsa e degli Rsu”. Bonanni ha poi fatto un passaggio su uno dei punti in comune più importanti tra le due categorie: “Una realtà così forte darà maggiore impulso alla bilateralità, cresciuta in questi anni nonostante numerosi attacchi, che in qualche caso ne hanno indebolito la spinta propulsiva iniziale. FaiFilca saprà certamente ridare slancio e ruolo al sistema bilaterale, così importante per il mondo del lavoro”.
“I numeri – ha detto il segretario generale della Filca, Domenico Pesenti, nel corso della sua relazione – dicono che grazie ai quasi 500mila associati daremo vita ad una delle Federazioni più forti in Cisl, in Italia e in Europa. Dobbiamo sfruttare al meglio questa occasione unica ed irripetibile per disegnare un nuovo futuro nella rappresentanza e nella tutela dei nostri associati. Far crescere un sindacato più forte, più vicino ai lavoratori, maggiormente presente nelle fabbriche, nei cantieri, nei campi e sul territorio è il nostro obiettivo. Riformare il sindacato è la risposta alla politica che ci vuole cancellare, e serve a contrastare la disgregazione individualista imperante in questi decenni. Se si vuole costruire democrazia diffusa bisogna dare forza ai corpi intermedi e rappresentativi delle forze sociali; il confronto, la contrattazione, il dialogo sociale e la concertazione sono strumenti importanti di partecipazione se accompagnati da assunzione di responsabilità delle parti”.
GUARDA IL SERVIZIO TRASMESSO DA LABORTV
Augusto Cianfoni, segretario generale della Fai, nella sua relazione aveva sottolineato il ruolo di fondamentale importanza che la nuova Federazione giocherà nella Confederazione: “Sono certo che FaiFilca potrà diventare il valore aggiunto per tutta la Cisl, una organizzazione sindacale tesa a vincere la sfida della produttività e dell’efficienza partecipando alla sua riforma organizzativa, consapevole che mettersi al ‘servizio’ degli iscritti debba diventare il ‘privilegio degli iscritti’ rispetto a coloro che non lo sono. Tutto ciò che facciamo – ha detto Cianfoni – vuole avere come soggetto protagonista l’uomo, e nella nostra esperienza l’associato con i suoi diritti di tutela e di partecipazione. Il nostro orizzonte è lottare per lo sviluppo perché significa battersi, come disse Federico Caffè, per l’allargamento degli spazi e di libertà delle persone. Realizzare una saldatura tra la persona ed il collettivo – ha concluso il segretario generale della Fai – sarà il compito che dovremo assolvere, dando così un contributo importante affinché la buona politica si affermi su quella degenerata”.
—————————————————————————————————————————————
“Mi rivolgo a voi – ha detto Pesenti nella sua relazione, riferendosi a delegati, operatori, dirigenti – perché sulle vostre spalle cade il peso della costruzione di questa nuova categoria. I numeri dicono che daremo vita ad una delle Federazioni più forti in Cisl, in Italia e in Europa. Per questo dobbiamo sentirci fieri e orgogliosi. Ci si presenta un’occasione unica ed irripetibile, come quando è nata la Cisl, come quando sono nate la Fai e la Filca: possiamo disegnare un nuovo futuro nella rappresentanza e tutela dei nostri associati. Far crescere un sindacato più forte, più vicino ai lavoratori, maggiormente presente nelle fabbriche, nei cantieri, nei campi e sul territorio è il nostro obiettivo”.
“Unirsi – ha ribadito Pesenti – è anche una sfida culturale: in un mondo dove è più facile dividersi e tutelare interessi particolari, la nostra scelta va in controtendenza. Riformare il sindacato è la risposta alla politica che ci vuole cancellare, o almeno metterci in un angolo, e per contrastare la disgregazione individualista imperante in questi decenni. Se si vuole costruire democrazia diffusa bisogna dare forza ai corpi intermedi e rappresentativi delle forze sociali; il confronto, la contrattazione, il dialogo sociale e la concertazione sono strumenti importanti di partecipazione se accompagnati da assunzione di responsabilità delle parti. La nostra storia, la storia della Fai e della Filca, è basata sulla bilateralità come strumento di tutela dei lavoratori operanti in piccole realtà e sul territorio, con la corretta applicazione dei contratti, e deve diventare sempre più anche una modalità per premiare la legalità e combattere l’illegalità purtroppo diffusa in edilizia e in agricoltura.
“Siamo testimoni dell’inizio di un percorso storico – ha dichiarato Cianfoni nel corso della sua relazione introduttiva – quello dell’unificazione con la Filca, che ci consentirà di diventare un’organizzazione sindacale più forte e più presente sul territorio. Questa nuova forza è già palese in alcune realtà e le altre organizzazioni sindacali hanno già messo in campo azioni per cercare di contenerla. La nostra sfida quindi è proprio nella competizione che vogliamo giocarci sul territorio”.
“Sono tanti i campi in cui siamo chiamati a farci conoscere nel Paese: formazione, servizi, rappresentanza, riorganizzazione interna, solo per citarne alcuni. Ma dobbiamo vaccinarci dalle lusinghe di opinabili accordi che ci verranno offerte da coloro che si potrebbero sentire delusi da questo nostro progetto perché convinti di non aver avuto i meritati riconoscimenti”, ha sottolineato il numero uno della Fai. “FaiFilca, per la forza che esprimerà, potrà contribuire anche a ridare valore alla Cisl, Sindacato di Associati a partecipazione e sussidiarietà, principi fondativi pericolosamente attenutati negli anni con il crescente rischio di essere accomunati al giudizio negativo verso un certo sindacalismo massimalista ed a quello pessimo verso la Politica. Abbiamo chiesto al Segretario generale della Cisl di ricostituire il prezioso Ufficio Studi, storica fonte di idee originali e sostenibili; e di impegnare tutta la Confederazione in un grande progetto culturale a favore della sussidiarietà, cultura ed etica oramai dimenticate nel Paese”.
“Nel nostro Paese – ha proseguito Cianfoni – la partita che si gioca in Europa è la stessa che deve giocare l’Italia. La Politica deve riposizionarsi al centro della scena, scandire i tempi ed i ritmi di un nuovo sviluppo costruito sul diffuso protagonismo dei Territori. L’Italia necessita di un grande Patto dentro il quale politica, istituzioni, imprese, cittadini e lavoro mettano in primo piano i doveri e solo su questi tessere i diritti individuali e collettivi. In un momento tanto difficile dove esistono enormi problemi per i settori che sia come Fai sia come Filca rappresentiamo – pensiamo alla crescente depressione occupazionale da cui da anni non riusciamo a venir fuori – ci si domanda per quale motivo abbiamo pensato di complicarci ulteriormente la vita impegnandoci in questo percorso. La risposta è che crediamo che la nuova Federazione FaiFilca possa diventare valore aggiunto per tutta la Cisl; una Organizzazione sindacale tesa a vincere la sfida della produttività e dell’efficienza partecipando alla riforma organizzativa della Cisl consapevole che mettersi al “servizio” degli iscritti debba diventare il “privilegio degli iscritti” rispetto a coloro che non lo sono.
Tutto ciò che facciamo e anche come ci organizziamo, vuole avere come soggetto protagonista l’uomo e – nella nostra esperienza associativa – l’Associato con i suoi diritti di tutela e di partecipazione vera. Il nostro orizzonte è lottare per lo sviluppo perché significa battersi – come disse Federico Caffè – per l’allargamento degli spazi e di libertà delle persone. Realizzare una saldatura tra la persona ed il collettivo – ha concluso il segretario generale della Fai – sarà quindi il compito che dovremo assolvere dando così un contributo importante affinché la buona politica si affermi su quella degenerata”.