Il primo sindacato delle costruzioni in Italia e in Europa, forte dei circa 300mila associati; 152 milioni di euro di entrate, considerando le 126 strutture sparse per il Paese; oltre 6 milioni di euro ridistribuiti dalla struttura nazionale alle famiglie e ai territori, pari all’86% del bilancio. Sono soltanto alcuni dei dati relativi alla forza ed all’azione della Filca-Cisl nazionale nel 2010, e contenuti nel ‘Bilancio Sociale 2011’ della categoria.
Il testo, giunto al secondo anno di pubblicazione, è composto da 128 pagine divise in tre sezioni (identità e valori, relazione sociale e relazione economica, più un appendice con la cronologia della contrattazione nel settore dal 1946 ai giorni nostri) ed è stato presentato ieri a Roma dal segretario nazionale della Filca, Enzo Pelle, e dal segretario generale della Fondazione Giulio Pastore, Gustavo De Santis. I dati pubblicati disegnano una organizzazione forte e ben strutturata, che ha tra i suoi valori la solidarietà, la mutualità, la legalità, una gestione attenta e trasparente delle risorse economiche ed un forte investimento sulle persone e nei territori.
“Il Bilancio Sociale – ha dichiarato Domenico Pesenti, segretario generale della Filca – non è un semplice resoconto o una operazione contabile, ma rappresenta un vero Manifesto della Filca-Cisl, perché elenca ed illustra tutte le attività svolte dalla categoria, tracciandone così una sorta di carta d’identità dalla quale emergono l’impegno, la dedizione, la passione, i valori dell’etica, della democrazia, della solidarietà e la capacità di perseguirli in varie forme e modalità. Il merito – ha sottolineato – va a quella che si può definire una comunità di lotta e di eroi sociali: i lavoratori, i delegati, gli operatori della Filca a tutti i livelli, migliaia di donne e uomini che credono nell’impegno diretto, che vogliono essere il lievito della giustizia sociale, vogliono cambiare la Società e costruire il futuro”.
Nella elaborazione del testo sono stati seguiti i principi e i modelli di rendicontazione sociale riconosciuti nel nostro Paese come lo standard dal Gruppo di studio per il bilancio Sociale (Gbs) e le linee guida dell’Agenzia per le Onlus. Nella pubblicazione sono elencati anche i cosiddetti stakeholder della Filca, vale a dire i portatori di interesse: sono i lavoratori iscritti e le loro famiglie, la Cisl e gli altri sindacati, le associazioni sindacali europee e internazionali, i ministeri e gli altri soggetti istituzionali, gli Enti paritetici, le associazioni datoriali del settore. La seconda sezione della pubblicazione evidenzia l’azione ‘sociale’ della categoria, impegnata soprattutto sul fronte della contrattazione e dell’attività bilaterale, ma anche nei Fondi pensione e in quello sanitario, e poi nella legalità, a tutela dei lavoratori stranieri, sul tema della Responsabilità d’Impresa e sulla formazione.
Nella terza parte, infine, si evidenzia come le entrate della categoria abbiano risentito del forte calo degli addetti nel settore, dal momento che la principale fonte di finanziamento della Federazione nazionale è rappresentata dalle Qac, le Quote di adesione contrattuale. “La gestione economica delle risorse da parte della Filca nazionale – ha detto Pelle – è sempre contraddistinta dalla trasparenza e dalla affidabilità, e mira soprattutto a ridistribuire la stragrande maggioranza delle entrate nei territori e ad investire ingenti risorse nelle persone. Si tratta di una nostra peculiarità che è elemento caratterizzante della categoria e ne costituisce uno dei punti di forza”.