Allarme rosso e tre proposte per superare l’ostacolo. Dal Congresso della Filca-Cisl di Cuneo, celebrato il 25 gennaio a Pollenzo, arrivano idee per far ripartire una macchina che viaggia a velocità ridotta da troppo tempo. Ai lavori hanno partecipato, tra gli altri, Salvatore Scelfo, segretario nazionale della Filca, e Piero Donnola, segretario generale della Filca piemontese.
Il settore edile prosegue infatti il suo coma. In buona parte indotto da scelte politiche non adeguate. Servono proposte e servirà soprattutto metterle in campo senza indugiare per rilanciare un settore che in provincia di Cuneo negli ultimi quattro anni ha visto gli iscritti in cassa edile ridursi di 1041 unità (da 6.511 a 5.449). Dal 2009, 244 aziende o hanno chiuso i battenti o sono fallite. Il ricorso alla cassa integrazione è aumentato del 47%. A crescere vertiginosamente sono stati i contratti a chiamata (287 solo nel 2012) che tratteggiano il quadro di un mercato del lavoro traballante. Un quadro nel quale non vanno dimenticate le partite iva obbligate (lavoratori costretti a licenziarsi da dipendenti) e l’uso distorto dei voucher. Tutti espedienti utilizzati dalle imprese edili per ridurre quanto più possibile i costi di contribuzione. Le conseguenze di questa situazione vengono pagate dai lavoratori e dalle imprese maggiormente dimensionate del cuneese costrette a confrontarsi con competitors troppo spesso non in regola. Ed allora, serve svoltare. “Serve smontare questo sistema che ormai si è strutturato – analizza Gerlando Castelli, appena confermato segretario generale della Filca Cisl cuneese -. Ci sono ormai troppi lavoratori che non denunciano neanche più la loro condizione, spaventati da quel poco che hanno da perdere!”.
Riqualificare con la “green economy” In un territorio in cui il mercato immobiliare è completamente saturo, per la Filca Cisl il futuro sta nella riqualificazione dell’esistente seguendo i criteri dell’edilizia eco-sostenibile. Demolizione e ricostruzione del patrimonio. Un processo che davvero potrebbe rilanciare con forza il settore. “Teniamo conto – prosegue Castelli – che ogni euro investito nel settore edile ne produce almeno altri tre a livello di indotto. La green economy è la strada da imboccare. Subito!”. Una strada da intraprendere anche attraverso la costituzione di un “Distretto cuneese della nuova edilizia”.
“Patente a punti” per qualificare le imprese Va rivisto il sistema degli appalti. La teoria del massimo ribasso sta determinando conseguenze gravissime. Ed allora, bisogna introdurre una “patente a punti” che qualifichi l’impresa in attesa di una legge che regolamenti l’accesso al settore. Un settore nel quale sono ancora troppe le aziende che non rispettano l’indice di congruità nel quale si rapporta la dimensione dell’impresa all’entità dell’appalto per il quale si concorre. E poi, viste le evoluzioni del mercato, la Filca Cisl apre ad un’ipotesi rivoluzionaria: il fatto che i possessori di partita iva siano tutelati, come i lavoratori subordinati, nel sistema cassa edile. Senza dimenticare l’altra strada da percorre celermente: la costituzione di reti d’impresa.
Agire insieme Il Congresso degli edili Cisl cuneesi è stata anche occasione per riflettere su 12 anni vissuti di corsa. Dai 2.200 iscritti di inizio millennio ai 4.092 di oggi. Anni in cui è cresciuta la rappresentatività e l’autorevolezza della Filca che adesso richiama tutti all’unità d’azione: “Con Cgil e Uil con Ance ed Artigiani – conclude Castelli -. Ci attende un futuro in salita da affrontare insieme. Con il sostegno di enti bilaterali quali Cassa Edile e Scuola Edile che hanno dimostrato la loro efficienza”. Nel contratto provinciale edile, che da quasi un anno attende di essere firmato, ci sarebbero le soluzioni a tante difficoltà.