Due comunità che si abbracciano, Fai e Filca, per dare vita al percorso di costruzione di un grande sindacato dell’edilizia e dell’agroalimentare. Prosegue anche in Basilicata il processo di riorganizzazione della Cisl voluto con forza dal segretario nazionale Raffaele Bonanni; un cambiamento necessario per mettere il sindacato al passo coi tempi e con le mutate caratteristiche del lavoro nella società post industriale e rispondere così al meglio ai bisogni sempre più differenziati dei lavoratori e delle lavoratrici. Ieri a Potenza si è tenuta la riunione dei consigli generali di Fai Cisl e Filca Cisl di Basilicata alla presenza dei segretari nazionali Augusto Cianfoni e Salvatore Scelfo e del segretario della Cisl Basilicata Nino Falotico.
Come le tessere di un puzzle le categorie della Cisl si stanno ricomponendo in nuove e più avanzate forme organizzative con meno dirigenti e più sindacalisti sulla prima linea delle fabbriche e dei luoghi di lavoro. In apertura dei lavori i segretari regionali di Fai e Filca, Antonio Lapadula e Michele La Torre, hanno tratteggiato il quadro economico e sociale che fa da sfondo alla riorganizzazione delle due categorie; un quadro che sconta gli effetti prolungati di una crisi che ha depauperato il tessuto produttivo e indebolito la coesione sociale. I numeri resi noti in questi giorni da Unioncamere e Bankitalia tratteggiano una regione in cui aumentano i disoccupati (5 mila in più solo nel 2013) e si riduce la ricchezza prodotta. È anche per affrontare la grande crisi che Fai e Filca uniscono le forze, mettendo in comune storie, idee, persone, identità, esperienze. L’ambizione è cambiare l’agenda politica della regione: la Basilicata non è solo petrolio ma anche edilizia e agricoltura.
Se cambia il mondo, dunque, deve cambiare anche il sindacato: questo il messaggio che parte dai consigli generali di Potenza delle due federazioni alla volta di Chianciano dove tra un mese si riuniranno i consigli nazionali di Fai e Filca per impostare l’ultimo miglio del processo di unificazione. Messaggio raccolto e rilanciato dai segretari nazionali Scelfo e Cianfoni. “Il mondo del lavoro sta cambiando e la Cisl coraggiosamente si sta trasformando per dare più peso alla prima linea”, ha detto il segretario nazionale della Filca Salvatore Scelfo. “Fai e Filca sono nel solco di questo impegno per dare risposte al territorio sapendo che il confronto oggi non è tra il Nord e il Sud d’Italia ma del mondo. In un quadro negativo che induce alla depressione – ha aggiunto – noi abbiamo il dovere della speranza e della fiducia”.
Il Mezzogiorno è centrale nell’agenda della nuova federazione. “Vogliamo sostenere un’idea innovativa del mezzogiorno che deve partire dalle suore risorse, dal turismo e dall’agroalimentare come volano di sviluppo”, ha detto Augusto Cianfoni concludendo i lavori. “Il Sud deve puntare al risanamento del territorio e al recupero dei centri storici. L’Italia potrebbe vivere delle sue bellezze paesaggistiche e delle sue tradizioni alimentari”. E sul processo di riorganizzazione: “Il cambiamento è nella storia della Cisl fin dalla sua fondazione. La Cisl ha saputo guardare avanti e navigare nel grande mare del cambiamento”. Così fu nel ’53 quando la Cisl lanciò la contrattazione decentrata e trent’anni più tardi firmò l’accordo sulla scala mobile; e ancora nel ’93 con la politica dei redditi; infine nel 2009 con la firma dell’accordo quadro sul nuovo modello contrattuale.
Intanto la Cisl, a tutti i livelli, si prepara alla mobilitazione a sostengo della piattaforma su fisco e previdenza varata nei giorni scorsi da Cgil Cisl Uil. Ne ha parlato il segretario della Cisl lucana Falotico che ha annunciato assemblee nei territori a sostegno della piattaforma unitaria che ha come obiettivo quello di aprire una nuova fase di confronto con il governo nazionale. Nelle prossime settimane sarà definito il programma delle iniziative.