“L’apertura dimostrata dal ministero delle Infrastrutture e dal governo in generale costituisce sicuramente una buona premessa, ma il settore delle costruzioni è davvero al collasso, e se non arriveranno subito i primi risultati il sindacato è pronto a nuove mobilitazioni su tutto il territorio nazionale, già a partire dal mese di settembre”. A dichiararlo Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl, che insieme ai suoi omologhi di Feneal-Uil e Fillea-Cgil, Antonio Correale e Walter Schiavella, ha incontrato il viceministro delle Infrastrutture, Mario Ciaccia. Il vertice tra i quattro si è svolto mentre oltre 400 lavoratori giunti da tutta Italia hanno partecipato a Roma al presidio davanti al ministero dello Sviluppo Economico, organizzato proprio dalle tre sigle per chiedere l’apertura di un tavolo di confronto e l’avvio di misure concrete per il rilancio del settore, che è alle prese con una crisi senza precedenti.
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“Il viceministro Ciaccia – ha detto Pesenti – ha riconosciuto l’importanza strategica del settore delle costruzioni e si è detto disponibile ad interventi per il suo rilancio, a cominciare dai temi più delicati ed importanti quali la legalità, gli appalti e le infrastrutture. Già nei prossimi giorni consegneremo le nostre proposte ai ministeri interessati, quello dello Sviluppo e quello delle Infrastrutture, proposte che sono alla base della manifestazione nazionale del 3 marzo scorso che ha visto la partecipazione di oltre 30mila lavoratori. Le richieste del sindacato comprendono, tra le altre cose, l’introduzione del Durc per congruità (Documento unico di regolarità contributiva, ndr), l’avvio della Patente a punti, l’allargamento degli sgravi fiscali per interventi per la messa in sicurezza dal rischio sismico e l’allentamento selettivo del Patto di stabilità, misura che consentirebbe ai Comuni virtuosi di mettere in moto investimenti immediati e ridare così fiato soprattutto alle piccole e medie imprese, molto diffuse in edilizia”.
“Come evidente si tratta di proposte serie e fattibili che hanno una valenza non solo economica, perché alimentano un settore anticiclico per eccellenza come l’edilizia, ma anche sociale, perché consentono alla collettività il diritto ad avere costruzioni di qualità e sicure. Non chiediamo nuove cementificazioni – ci tiene a sottolineare il segretario generale della Filca – ma avanziamo proposte per uno sviluppo sostenibile e un lavoro regolare e di qualità, con l’obiettivo di rimettere in moto un settore importante come quello delle costruzioni, che dall’inizio della crisi ha perso 400mila addetti, mezzo milione se si considera l’indotto. Un numero davvero impressionante e che costituisce anche un grosso problema sociale”, ha concluso Pesenti. Nel corso del presidio i manifestanti hanno anche realizzato un muretto simbolico davanti alla sede del ministero, in via Molise.
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